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PARROCCHIA SS. ANGELI CUSTODI - Diocesi di Roma

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Dalla paura alla fede

Una breccia, un «segno grandioso nel cielo» che infonde speranza: ecco il sapore della solennità di oggi. Maria assunta in cielo ci porta in alto per farci contemplare la storia del mondo dal suo stesso punto di osservazione. Con lei scorgiamo l’orizzonte ultimo della storia umana, il destino di risurrezione che, qui e ora, tra le lotte e le insidie dell’«enorme drago rosso» (I Lettura), attendiamo nella speranza e che lei, prima tra «quelli che sono di Cristo», già vive nella gloria. Sì, la storia va guardata dalla fine, dalla Gerusalemme celeste, alla luce della grande vittoria finale del Cristo risorto (II Lettura). È da qui che Maria canta il suo Magnificat, raccontando la potente misericordia di colui che, negli eventi apparentemente irreversibili del mondo, compie la sua opera di salvezza. Nella sua “pasqua”, Maria, umile risorta, orienta il nostro sguardo alla grande promessa: colui che «ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili» (Vangelo) solleva l’intera umanità, destinata come lei a regnare con Cristo. Se cerchi il senso di quanto accade, guarda la Stella: in Maria trovi un “segno di consolazione e di sicura speranza”.