La forza della parola di Dio contro le seduzioni del maligno
«Conobbero di essere nudi» (Gen 3,7). Ai progenitori, dopo aver mangiato il frutto dell’albero proibito, si “aprirono gli occhi”: questa espressione potrebbe far pensare a un surplus di intelligenza, al momento cioè in cui riuscirono a capire la realtà delle cose. E invece si trattò di ben altro, secondo il linguaggio della Sacra Scrittura: compresero in maniera netta la loro posizione di fronte a Dio, che non era più di stretto legame con lui, di comunione con la sua paternità, e provarono il brivido del freddo, la solitudine dell’abbandono e cercarono con foglie di fico di ritrovare dignità reciproca e forza per affrontare le situazioni della vita (I Lettura). Di fronte a questa soluzione che non ha recato l’effetto desiderato ad Adamo ed Eva, anzi ha procurato loro la cacciata dall’Eden, Gesù, l’immagine perfetta del Padre, insegna il modo giusto di rapportarsi alle spinte dello spirito del male: “corazzati” della Parola di Dio! Gesù, infatti, risponde a ogni tentazione con il mezzo semplice e potente della Scrittura, sapendo che essa ha una forza assolutamente superiore rispetto a qualsiasi invito proveniente dalle forze avverse.