La lezione più difficile: la croce
Gesù svela ai discepoli che egli non è un Messia come loro si aspettano, ma colui che realizza la sua missione salvifica per mezzo della croce. Il profeta Isaia parla del Servo sofferente di Javhé, prefigurazione di Gesù, uomo dei dolori che, nella sua passione, ripone tutta la sua fiducia nel Padre e insegna la lezione più difficile da capire all’uomo sempre pieno di amor proprio: l’umiliazione, la sofferenza e la croce. La croce è la sua compagna di vita. E anche per noi non esistono corsie preferenziali o di comodo. La strada della vita si percorre con la croce sulle spalle, la nostra e, se siamo generosi, anche quella di altri che prendiamo su di noi quando ci accorgiamo che stanno per cedere sotto il suo peso. Il desiderio d’imboccare la strada del successo e della gratificazione personale, evitando, se possibile, le difficoltà, rende ruvida, poco elegante e ormai fuori moda la croce. Ma stare umilmente dietro a Gesù Cristo fa scoprire la serena certezza di trovarci sulla strada giusta e di poter arrivare a destinazione. Il punto finale è la gloria, quella definitiva, raggiunta in compagnia di Colui che insegna che solo affrontando un percorso irto di ostacoli si giunge alla vetta.