Il Signore visita la sua vigna
L’immagine ricorrente nella liturgia della Parola di questa domenica è quella della vigna. Ogni viticoltore sa che la vite è un arbusto estremamente delicato, bisognoso di molte cure: basta poco per rovinare gli sforzi fatti e non ottenere il frutto desiderato. È l’immagine che la Bibbia predilige per identificare il popolo d’Israele, depositario di infinite cure da parte di Dio, eppure sempre molto fragile; così Gesù sembra indicare anche il nuovo Israele, la sua Chiesa, per la quale ha donato la sua vita nella predicazione, nell’amorevolezza verso le sofferenze, nel perdono e nell’accoglienza. Spesse volte, va riconosciuto, il Signore non ha ottenuto il frutto desiderato delle sue fatiche, fino alla morte in croce. La conclusione dovrebbe essere quella della rovina finale: così ragioniamo noi uomini. Invece Gesù ricorda che la pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra angolare; il Signore compie meraviglie e il suo amore supererà sempre qualsiasi fallimento umano. Tutto ciò ci invita oggi al rendimento di grazie: siamo spesso deboli in fede e umanità, ma nulla in Cristo va perduto, perché siamo soccorsi dalla sua misericordia e dalla sua provvidenza.
Clicca qui per il notiziario in format pdf: