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PARROCCHIA SS. ANGELI CUSTODI - Diocesi di Roma

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«QUESTI È IL FIGLIO MIO, L'ELETTO; ASCOLTATELO!»

La trasfigurazione di Cristo ci invita a riflettere sul meraviglioso progetto di amore che Dio già aveva rivelato ad Abramo (I Lettura), stipulando con lui un patto di alleanza e di amicizia incondizionata. Un patto nel quale si cela un disegno, eterno e universale, che riguarda tutta l'umanità. È ciò che si compie in ciascuno di noi, quando riceviamo il battesimo e - dice san Paolo - veniamo liberati dal nostro "corpo di morte" (II Lettura) e "trasfigurati" nel Cristo. Di qui l'esortazione a imitare il Signore Gesù, nella fedeltà al Vangelo. 
La scena grandiosa della trasfigurazione del Signore, davanti a pochi intimi, è inserita in una cornice di preghiera (Vangelo). Gesù, accompagnato da tre apostoli: Pietro, Giovanni e Giacomo, è salito su di un monte a pregare. D'improvviso è avvolto di luce: il suo volto cambia d'aspetto, è trasfigurato. Vedere ora il volto luminoso del Maestro, servirà a rassicurare i discepoli quando saranno gettati nella tristezza per la sua morte, che Gesù sta per annunciare loro. Nello splendore della scena, Gesù appare dialogare con Mosè ed Elia, i massimi esponenti dell'Antica Alleanza. Ma, da una nube, il Padre proclama la sua predilezione per il Figlio suo. D'ora in poi, lui "è" la Legge e i Profeti, l'inviato di Dio per salvare l'umanità. Verso di lui, che è "Parola di Dio", è chiesta l'obbedienza della fede.